mercoledì 5 settembre 2007

Seo

Posizionare il tuo sito sui motori di ricerca significa essere la prima risposta giusta a una domanda degli utenti, in altre parole significa raggiungere utenti interessati nel momento stesso in cui esprimono un bisogno.

La Search Engine Optimization (SEO) è l’attività di ottimizzazione e posizionamento dei siti web nei motori di ricerca per far comparire il tuo sito in testa alla lista di risultati naturali elaborata dal motore per una specifica ricerca.
Spesso le aziende acquistano degli ottimi siti web dal punto di vista della grafica e dell’usabilità senza considerare la rintracciabilità nei motori di ricerca: i motori di ricerca sono il punto di partenza del navigatore che cerca un prodotto, un servizio o un’azienda sul web.
Gli obiettivi di SEO sono:
ottimizzare il sito, per rendere la struttura leggibile ai motori di ricerca;
posizionare il sito in testa alla lista dei risultati naturali per parole chiave che definiscono i prodotti/servizi offerti;
aumentare il numero di utenti sul sito che compiono azioni concrete in termini di business.
Hai notato che sul tuo sito le visite dai motori di ricerca sono assenti? O che, al contrario dei tuoi concorrenti, sei invisibile per le parole chiave fondamentali del tuo business e vorresti, invece, raggiungere il maggior numero possibile di potenziali clienti?SEOLAB può rispondere alle tue esigenze e aiutarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi
Cosa fa SEO!?
Fase 1 – Analisi del sito e definizione degli obiettivi
Ogni intervento viene personalizzato in base alle esigenze del cliente e allo studio del grado di adeguatezza tecnica del sito.
Fase 2 – Ottimizzazione del sito web
Ottimizzare significa intervenire a livello di codice di programmazione per rendere il sito "search engine friendly", cioè visibile ai motori di ricerca.
Fase 3 – Attività di link popularity
Viene portata avanti un’attività di PR per aumentare la notorietà e la pertinenza del sito sulla rete (scambio di link, pagerank, ecc.) al fine di assicurarsi un ottimo posizionamento tra i risultati dei motori.
Fase 4 - Posizionamento del sito web
L’idea è di posizionare il sito tra i primi risultati per le ricerche (parole chiave) che gli utenti effettuano quando cercano i contenuti, i servizi o prodotti promossi sul sito stesso.
Fase 5 – Assistenza, aggiornamento e risultati
Ti forniamo report periodici che ti consentono di controllare i risultati raggiunti, ti assistiamo e aggiorniamo sulle attività svolte in relazione alla modifica dinamica dei risultati e delle logiche che presiedono al motore di ricerca.


Se hai deciso di guadagnare su internet, creare un sito facilmente usabile e posizionarlo bene nei motori di ricerca è la risposta; utilizzare le regole di web marketing per rendere un sito affascinante, quindi non più solo informativo è il segreto per realizzare una buona vendita. In effetti noi su internet cerchiamo informazioni su dei prodotti o altro, ma sono sufficienti per spingerci ad acquistarlo?Compreresti un prodotto per il quale ottieni tante informazioni ma che non ti motiva affatto? Ovviamente no, quindi qualsiasi cosa tu venda o pensi di vendere su internet deve prima di tutto raggiungere l'obiettivo di motivare il cliente. Il web marketing non è diverso dalla vendita tradizionale in questo caso, la motivazione è comunque alla base di tutto, ed è da lì che occorre partire.Probabilmente dirai che non c'è nulla di nuovo, che è un qualcosa di risaputo. A maggior ragione lo dovrebbero sapere i grandi siti che assumono super esperti di usabilità e di web marketing. Tuttavia se navighi sui siti ecommerce più famosi in Italia e nel mondo non ne trovi uno solo che ti motivi.Se vai sul sito di Amazon a cercare un libro, ti accorgi che, certo è il sito numero uno al mondo per il commercio elettronico, è fatto benissimo da un punto di vista di usabilità, ha un ottimo posizionamento, ma non motiva molto a comprare. Spesso non trovi che due righe di descrizione per libro e nessuna motivazione a comprare, i volumi non sono presentati in modo accattivante, non si capisce quali benefici potranno offrire all'acquirente. Manca totalmente la parte motivazionale, c’è solo la parte informativa.

domenica 2 settembre 2007

Internet : Web 2.0

Internet non si può più considerare una semplice "rete di reti", né un agglomerato di siti Web isolati e indipendenti tra loro, bensì la summa delle capacità tecnologiche raggiunte dall’uomo nell’ambito della diffusione dell’informazione e della condivisione del sapere.Queste le considerazioni alla base del cosiddetto Web 2.0 che, lungi dal rappresentare il culmine dell’evoluzione del mondo Internet negli ultimi dieci anni, è un punto di partenza per nuove metodologie e applicazioni software, all'insegna della condivisione e della collaborazione tra esseri umani.
Il termine "Internet 2.0" o "Web 2.0" (vedi anche su del.icio.us) è quindi l’espressione del dibattito attualmente in corso in merito alle nuove possibilità di fruizione del sapere e delle informazioni offerte dalla Rete. Non è quindi un’evoluzione della tecnologia TCP/IP alla base della Rete, ma dei mezzi e degli strumenti che utilizzano l’infrastruttura tecnologica sulla quale poggia Internet. E' un nuovo modo di intendere la Rete, che pone al centro i contenuti, le informazioni, l'interazione.
Si parla di Internet e non di Web, anche se spesso sono considerati sinonimi, dal momento che oltre ai computer fanno parte della rete globale altre periferiche quali il cellulare, la televisione, la radio, che possono interagire tra loro utilizzando le nuove tecnologie di condivisione del dato digitale.
Il concetto di Web 2.0 pone l’accento sulle capacità di condivisione dei dati tra le diverse piattaforme tecnologiche, sia hardware che software. Dietro a queste evoluzioni troviamo tecnologie quali:

Web services,

API,

XML (vedi anche su del.icio.us e le Specifiche W3C),

RSS (vedi anche su del.icio.us),

Ajax (vedi anche su del.icio.us),
il filo conduttore è una nuova filosofia all'insegna della collaborazione. Questo è il Web 2.0, interazione sociale realizzata grazie alla tecnologia.I servizi e gli strumenti del Web 2.0 trasformano ogni utente da consumatore a partecipante, da utilizzatore passivo ad autore attivo di contenuti, messi a disposizione di chiunque si affacci su Internet, indipendentemente dal dispositivo che utilizza.
Per fare chiarezza su concetti talvolta troppo astratti, facciamo l'esempio di un servizio già esistente di nome "Ringfo" che permette di verificare il costo e i giudizi del pubblico per un libro o un cd venduto su Amazon, semplicemente componendo un numero telefonico e digitando il codice ISBN. Ci risponderà una signorina virtuale, dandoci tutti i dettagli. Il servizio sfrutta la tecnologia e le informazioni residenti in Amazon e le ridistribuisce tramite il cellulare. Le principali tecnologie utilizzate sono le API di Amazon che comunicano tramite interfaccia dati XML con l’applicativo "Ringfo", che a sua volta utilizza lo standard VXML per dar vita alla signorina virtuale che risponde al telefono.
Un altro esempio della natura multipiattaforma e relazionale del Web 2.0 è rappresentato da "HousingMaps", che sfrutta due distinte risorse, "Craigslist" e "Google Maps", per offrire un servizio di ricerca di annunci immobiliari sul territorio americano. La particolarità di questo servizio sta nel visualizzare gli annunci direttamente sulla cartina stradale o satellitare, permettendo di avere subito il dettaglio dell’immobile, con le foto e le informazioni collegate. Le mappe sono caricate sfruttando le API del servizio "Google Maps", mentre i dati relativi agli annunci sono estrapolati dal database di inserzioni "Craigslist".
La "Craigslist" si può considerare a pieno titolo un'applicazione Web 2.0 in virtù del metodo di categorizzazione, non più basato sulle directory, ma sulla folksonomy (folks + taxonomy), un sistema di classificazione basato sulle parole (tag) scelte dagli utenti per descrivere un determinato argomento. In concreto, quando una persona vuole aggiungere un contenuto, non decide in quale categoria inserirlo, ma ne dà una o più parola chiave, utili a descriverlo per le future ricerche degli altri utenti. La ricerca avviene scorrendo liste incrociate di link, generate in base alle scelte e agli interventi dei singoli utenti.
Le applicazioni più diffuse del Web 2.0 sono

blog (vedi anche su del.icio.us),

wiki (vedi anche su del.icio.us),

social network,

podcasting (vedi anche su del.icio.us),

vodcast.
Tutte permettono la partecipazione nonché la diffusione di ciò che viene prodotto all’interno delle comunità interattive di fruitori/autori di contenuti.
Le materie e gli argomenti trattati spaziano lungo tutti i campi del sapere, rendendo ogni informazione immediatamente visibile e rielaborabile per qualsiasi media. Può capitare che un articolo apparso su un quotidiano online sia commentato su un blog, per poi essere arricchito dall’aggiunta di contenuti audio e video, essere condiviso all’interno di una comunità, diventando a ogni passaggio sempre più approfondito e "popolare".
Il fiore all'occhiello del Web 2.0 è senza dubbio il blog, vero e proprio luogo di incontro, discussione e condivisione di argomenti e contenuti, disponibili come testo, immagini, audio e video. L’elemento più innovativo di questo strumento/sito è la tecnologia RSS (Really Simple Syndication), grazie alla quale i contenuti dei feed RSS sono fruibili tramite appositi software che interpretano i file in linguaggio XML, rendendo visibili le informazioni ivi contenute senza bisogno di navigare il blog o il sito che li ha prodotti. E' anche possibile aggregare più feed, filtrandoli e rielaborandoli, per presentarli su un altro sito Web o su un servizio di news navigabile tramite il cellulare.
La diffusione dell’informazione avviene anche tramite i podcast (file audio) e i vodcast (file video), leggibili da programmi dedicati allo stesso modo dei feed RSS.
Scorrendo l'elenco delle soluzioni Web 2.0 troviamo i wiki, l’espressione più democratica della diffusione della conoscenza attraverso la tecnologia. La logica che muove e sviluppa i wiki è la partecipazione degli utenti a un obiettivo comune, come la realizzazione della più grande enciclopedia mondiale, la "Wikipedia", o la creazione di un glossario informatico, o di una knowledge base dedicata a un argomento specifico. Il metodo di lavoro è in questo caso l’elemento innovatore; chiunque può aggiungere o modificare il contenuto (testo, immagini e video) presente in un wiki. Ecco perché si può affermare che la partecipazione libera del singolo produce un bene culturale comune, fruibile da tutti gratuitamente.
Non possiamo non menzionare i social network, o reti sociali, che consistono in gruppi di persone, con vincoli familiari e non, con passioni e interessi comuni, intenzionati a condividere pensieri e conoscenze. Si trovano online comunità di persone che condividono i link ai siti che ritengono interessanti, oppure alle proprie foto o video, come anche poesie, o anche resoconti di eventi cui hanno partecipato. Persone che hanno la capacità e la voglia di distribuire contenuti multimediali relativi ai propri interessi. Questi gruppi si rivelano spesso una preziosa fonte di informazioni e al contempo divulgatori specializzati in argomenti di nicchia.
Il feed RSS accomuna tutte le applicazioni sopra citate, perché permette di diffonderne il contenuto con una modalità semplice e immediata. Questa capacita divulgativa può essere applicata a qualsiasi sito voglia informare i propri utenti sulle novità, come avviene per i quotidiani online che diffondono le proprie news, o per i grandi motori di ricerca che informano sui nuovi servizi attivi o in corso d'opera.
Il cuore del Web 2.0 è il contenuto, fruibile in tutte le sue applicazioni multimediali, prodotto dall’interazione delle persone tramite piattaforme ad hoc.Le applicazioni sono le più disparate, da quelle a scopo commerciale come Amazon a quelle votate alla libera circolazione del pensiero.
Le formule che generano ricavi sono molteplici; le prime soluzioni che vengono in mente sono sicuramente la vendita di pubblicità o di servizi professionali, ma non vanno trascurate la visibilità e la credibilità che un'azienda può acquisire aprendo il proprio blog, o partecipando a comunità di nicchia i cui interessi coincidono con i prodotti offerti. Per non parlare dei vantaggi nel campo delle relazioni pubbliche e della comunicazione d'impresa, il cui principio guida è proprio "lavorare bene e farlo sapere a tutti". E cosa c'è di meglio di un blog, o un wiki, o una community, per farlo sapere a tutti? Con lo sviluppo e l’evoluzione dei servizi le opportunità di guadagno cresceranno, offrendo soluzioni orientate a diverse nicchie di mercato. Il solo limite pare proprio essere l'immaginazione